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Venezia, 17 gennaio 2024

prot. n. 17/2024

A Porto Marghera Eni Rewind ha progettato un impianto (ora in fase di valutazione Via) di incenerimento di fanghi di “depurazione civile”. Questo impianto avrà delle ricadute pesanti sulla salute dei cittadini del Comune, sull’ambiente e sulla città di Venezia.

Tali fanghi di “depurazione civile” infatti in realtà comprendono anche quelli prodotti da attività artigianali e da piccole industrie da tutto il Veneto. Per fare un esempio dei problemi che l’inceneritore potrebbe provocare, segnaliamo che i Pfas presenti in questi fanghi si degradano completamente a temperature superiori rispetto a quelle prodotte dall’inceneritore e dunque dai camini (alti 55m), si spargerebbero ovunque, sui cittadini, sulle campagne entrando nel ciclo alimentare, su Venezia con possibili conseguenze legate a un aumento dei livelli di colesterolo, ad alterazioni a livello di fegato e tiroide, del sistema immunitario riproduttivo, e allo sviluppo di alcuni tipi di neoplasie.

L’impianto inoltre aumenterebbe di un buon 3% le emissioni di microparticelle Pm10 e Pm2,5 e di Nox (biossidi di azoto) molto nocivi per la salute a livello polmonare e cardiocircoloatorio.

Sappiamo dal Progetto sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità (2023) che il Comune di Venezia supera del 20% la media regionale di mortalità e morbilità correlata all’inquinamento. L’area di Marghera, dove insisterebbe l’impianto, è stata sfruttata e degradata per un secolo. Ora, invece di procedere alle bonifiche, si pensa di degradarla ancor di più e di aggravare i pericoli per la salute dei cittadini!

Possiamo rischiare di contare altri decessi?

Ma l’impianto è anche in contrasto con il vincolo paesaggistico: il progetto infatti ricade entro 300 m dalla conterminazione lagunare: in quest’area non si possono autorizzare impianti di trattamento rifiuti, come peraltro confermato dagli strumenti di pianificazione territoriale (art. 35 del PTRC e ar.t 13 del Piano regionale Rifiuti).

Con questo impianto ci porremmo anche in contrasto che l’orientamento dell’Unione Europea, che prevede, al posto di inceneritori e discariche, l’economia circolare, senza contare le emissioni di CO2 prodotte dalla combustione.

Venezia ha proclamato a tutto il mondo di essere la capitale della sostenibilità. Quale credibilità potrà ancora avere, se si avvia un progetto del genere?

Il Consiglio direttivo di Italia Nostra – Venezia

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