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(Immagine: la home page, e unica pagina, del sito web www.giorgiapea.it, dell’avvocato Giorgia Pea, 43 anni, consigliera eletta nella lista Brugnaro e presidente della commissione su “cultura, pari opportunità e turismo”). La presentazione del professor Fabio Carrera sulla gestione del turismo a Venezia è stata accolta con evidente scetticismo (o forse addirittura ostilità) da parte dei consiglieri comunali presenti, come già era accaduto alla presentazione di Italia Nostra, forse perché entrambi i relatori avevano evidenziato la necessità di contenere i flussi turistici, menzionando anche, unici tra i cittadini ascoltati, dei numeri precisi da considerare come massimo delle presenze sostenibili. Numeri, come abbiamo mostrato in un altro post, che non sono molto differenti tra loro, benché quelli del professor Carrera siano più “generosi” dei nostri.
Ma evidentemente qualsiasi menzione di limite ai flussi mette di cattivo umore i consiglieri comunali della maggioranza. Dalle domande poste al professore ne citiamo solo un paio, che danno il senso dell’atmosfera generale.
La presidente delle quattro commissioni riunite, avvocato Giorgia Pea, ha più volte interrotto il relatore perché si permetteva di suggerire delle soluzioni al problema del sovraffollamento. “Non c’è bisogno che lei dia dei consigli”, ha esclamato a un certo punto, e ha continuato: “Se pensa di sapere che cosa si deve fare, si candidi alle elezioni, si faccia eleggere sindaco e allora potrà fare a modo suo” (ricordiamo la frase a memoria, come quelle che citeremo in seguito; ci potrà essere qualche approssimazione, ma molto piccola).
Tra i “consigli” del professore c’era anche quello di istituire dei caselli simili a quelli autostradali, all’inizio del ponte della Libertà. Qui un consigliere ha trovato da ridire. E quando arriveranno degli stranieri, ha detto, magari dei russi o dei rumeni che non sanno leggere l’alfabeto italiano, che cosa accadrebbe? Il professore vive a Boston, forse non è mai stato a un casello di autostrada italiana, dove a causa degli stranieri si formano degli ingorghi tremendi. Il traffico sarebbe bloccato, con gravi fastidi anche per i residenti…
Ecco poi un’altra perla, questa volta opera del consigliere (e presidente della IX commissione, sul commercio,) Paolo Pellegrini. Carrera aveva proposto di arrestare la proliferazione di aLberghi, mettendo seri limiti ai cambi di destinazione d’uso da residenziale a alberghiero (cosa richiesta da molti, tra cui Italia Nostra). La “domanda” di Pellegrini è consistita nel dichiarare che questo avrebbe posto fine alla concorrenza tra alberghi, creando una specie di monopolio di quelli esistenti. Con la mancanza di concorrenza verrebbe meno il bisogno di mantenere un alto livello di servizi, perché l’afflussi dei clienti sarebbe praticamente garantito. Come conseguenza avremmo alberghi sporchi e mal tenuti, invasi perfino da scarafaggi data l’incuria dei proprietari.
Molto polemica anche l’assessora Paola Mar, che ha più volte contestato i numeri del professore, benché egli li avesse tratti proprio dall’annuario del Turismo. Ma forse vi era stato un malinteso tra posti letto della Venezia insulare e della terraferma; malinteso che si poteva certo chiarire, a nostro avviso, con poche parole gentili, a vantaggio della chiarezza e prima di tutto dell’immagine della città.
Nell’immagine qui sotto: la sala del consiglio comunale di Venezia durante l’audizione del prof. Carrera davanti a quattro commissioni riunite (cultura e turismo, infrastrutture, bilancio, commercio).

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