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27/09/2021

Comunicato Prot.n. 27

Oggetto: terminal Montiron/Ca’ Noghera

Domenica 26 settembre un’interessantissima e affollata gita alla foce del Dese, insieme a soci e amici dell’associazione ci ha permesso di ammirare uno dei luoghi incontaminati della Laguna, dove acqua dolce e acqua salmastra si incontrano nel crocevia tra il vecchio canale dell’Osellino, il fiume Dese e la palude della Cona e dove il sistema barenoso tipico dell’ecosistema lagunare è ancora intatto proprio per l’apporto delle acque fluviali (Laguna primigenia). L’imbarcazione a fondo piatto del servizio Laguna FLA group (con Consorzio Venezia Nativa) ha lentamente e rispettosamente attraversato i canali che solcano quest’ambiente ricco di biodiversità vegetale e animale. Qui, sulla sponda destra della foce del fiume Dese, dove la grande tenuta di ca’ Marcello fa capolino da una coltre arbustiva, che dà rifugio a numerose specie dell’avifauna lagunare, si prevede di progettare il nuovo terminal intermodale per auto e imbarcazioni (destinate al trasporto pubblico di residenti e turisti), per collegare Burano e la terraferma, adeguando e scavando i canali esistenti.

Il progetto, che prevede imbarcadero, posti barca ma soprattutto un grande parcheggio scambiatore, produrrà gravi effetti su quest’ambiente di straordinaria importanza naturalistica e ambientale, tutelato dalle direttive europee “Habitat” e “Uccelli”, stravolgendone i connotati che abbiamo potuto ammirare nella loro integrità ed equilibrio.

Finalmente, a valle di tante notizie relative a questo progetto impropriamente denominato “Terminal Montiron”, ci è chiaro che, come già a marzo il dott. Andrea Grigoletto dell’associazione CRIAAVe puntualizzava sulla stampa e in occasione degli incontri pubblici, il terreno oggetto della trasformazione non è al Montiron (che sarebbe sulla sponda opposta), né tantomeno vicino al sito museale e archeologico di Altino, ma sui terreni di Cà Noghera, dal lato dell’aeroporto e di proprietà privata. Il nuovo terminal, a poche centinaia di metri dallo scalo aereo, costituirà una nuova porta di ingresso a Venezia. Il prezzo è lo escavo e l’approfondimento dei canali per la navigazione che provocherà distruzioni ed erosione della morfologia dell’area al pari del Canale dei Petroli.

Ci auguriamo di ripetere a breve questa visita, che ha riscosso molto interesse, per allungarci, risalendo il fiume Dese, fino ad Altino e al suo museo. Riteniamo importante infatti la comprensione di questo territorio di cui molti parlano con scarsa cognizione delle sue importantissime dinamiche naturali e delle sue articolate vicende storiche e archeologiche, nonché delle sue enormi varietà di forme di vita.

La posizione storica di Italia Nostra è di non aprire ulteriori porte di accesso a Venezia scavando nuove “strade lagunari”, ma di potenziare i terminal esistenti, primo fra tutti il Terminal T2 di Tessera, ampiamente sotto utilizzato come area di interscambio terra-acqua: si pensi alla mancata attuazione del protocollo d’intesa Comune di Venezia-ENAC-SAVE del 21 maggio 2015 e alla circostanza che a Tessera a tutt’oggi ancora non arrivano i vaporetti e i motoscafi del trasporto pubblico locale ACTV.

 

Il Consiglio direttivo di Italia Nostra Sezione di Venezia

 

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