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Immagine dal Corriere del Veneto: l’ingegner Patrizio Cuccioletta davanti alla pianta di Venezia del De
Barbari). Ecco Patrizio Cuccioletta, ex presidente del Magistrato alle Acque, rispettato, temuto e quasi
venerato quando troneggiava nel suo magnifico ufficio accanto al ponte di Rialto, che ora rivela quanto
poco ci fosse da rispettare e meno ancora da venerare. Ha patteggiato due anni di reclusione e 750 mila euro di multa, mentre risulta che ne abbia incassati dal Consorzio Venezia Nuova ben quattro milioni.
Glieli portavano a mano nella sua casa di Roma e qualche volta, dichiara, si era meravigliato perché “era troppo”.  Però, dice ancora nella sua deposizione, secondo quanto riferisce la Nuova Venezia, non ha “mai fatto alcun atto contrario ai miei doveri d’ufficio”, ma soltanto “perso la mia dignità”.
Dal sito web della Nuova Venezia:
Alle domande del pubblico ministero Stefano Buccini, invece, ha risposto l’ex presidente del Magistrato alle acque Patrizio Cuccioletta (che dal Consorzio ha preso almeno 4 milioni di euro ed è uscito dal processo patteggiando due anni e pagando 750 mila euro). Ha spiegato che con Mazzacurati erano diventati amici, come del resto le rispettive mogli. «Una sera eravamo a cena al ristorante “alla Madonna” a Venezia e mi fece cenno che anche Maria Giovanna Piva, che è stata il mio successore, era stata pagata». Cuccioletta ha poi sostenuto di essersi stupito della cifra che l’ex presidente del Consorzio gli aveva elargito perché «era troppo». Anche perché ha aggiunto che lui «non ha mai fatto alcun atto contrario al dovere d’ufficio». «Ho perso la mia dignità» ha spiegato, quindi ha raccontato che gli consegnavano i soldi a Roma, a casa sua arrivavano con le “24 ore” prima Luciano Neri, poi Federico Sutto, braccio destro di Mazzacurati, lo stesso che ha dichiarato di aver consegnato il denaro all’ex sindaco Giorgio Orsoni per la sua campagna elettorale.

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