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Venezia, 25 marzo 2021
prot. n. 10/2021

Nel giorno della celebrazione simbolica della nascita di Venezia il nuovo governo ha decretato
la morte della Laguna: tanto comporterà la decisione di dirottare «in via temporanea» l’attracco
delle grandi navi crocieristiche a Marghera, facendole transitare sul già congestionato Canale dei
Petroli.
La cosa più surreale è che la decisione, così recita la nota dei quattro ministri, è stata presa «al
fine di tutelare un patrimonio storico-culturale non solo italiano ma del mondo intero»!
Come dimostrano tutti gli studi scientifici compiuti da università italiane e internazionali e dal
Cnr – che i ministri non possono ignorare – la causa principale del dissesto morfologico della
Laguna è il Canale dei Petroli, per la variazione del regime delle correnti e per il traffico navale
che vi si svolge.
È il Canale dei Petroli che ha generato, con le onde demolitorie che vi si producono, la voragine
del Bacino centrale e la perdita della rete millenaria dei canali naturali. È il Canale dei Petroli che
si sta divorando la Laguna e le sue antichissime strutture morfologiche. Lo si sa dagli anni ’70!
Si obietterà: “è solo un approdo provvisorio”: per giungere a tale ‘illuminata’ decisione ci sono
voluti nove anni; quanti ce ne vorranno per stabilire l’approdo definitivo?
Sin dal 2003 un voto unanime della Salvaguardia impegnava al ridimensionamento dell’officiosità
del canale-killer. Ora invece lo si vuole potenziare, senza comprendere che le meganavi in una
fragile Laguna (e nella Laguna di Venezia!) non possono entrare, nemmeno per un giorno, e che
Venezia di tutto ha bisogno eccetto che di questo turismo distruttivo.
Per Venezia non c’è più speranza. Noi abitanti stiamo già facendo il favore agli sfruttatori della
città di sparire (al ritmo di 1000 all’anno). Non ci sarà più opposizione, nessuna coraggiosa voce
contraria. La lingua di Goldoni tacerà. Resteranno solo le pietre, deformi, corrose dalla lebbra
dell’inquinamento e un bacino di acque profondo, indifferenziato e artificiale, senza più storia,
buono per ignari frequentatori di parchi acquatici di divertimento.

Il consiglio direttivo della Sezione di Venezia di Italia Nostra

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