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(Immagine: il giornalista Silvio Testa, a sinistra, è anche autore di un libro sulle vele al terzo nella laguna di Venezia, edito da Mare di Carta nel 2012). Sulla Nuova Venezia di oggi 25 settembre compare un interessante intervento di Silvio Testa, giornalista del Gazzettino oggi in pensione, ex presidente della Società Remiera Giudecca, fondatore di Pax in Acqua e grande esperto di cose lagunari e cittadine. Testa, che è stato anche portavoce del comitato No Grandi Navi, ripropone la questione degli approdi delle navi alla luce dei dati reali e non di punti di vista parziali. Ricordiamo che Testa è stato uno dei principali proponenti della variante 35 bis al Piano di Assetto del Territorio (PAT) che nel 2013 il consiglio comunale ha votato all’unanimità. In quel documento il consiglio subordinava qualsiasi decisione sulle navi da crociera alla presa di visione di due studi specialistici, da affidare ad autorità competenti e imparziali: uno studio doveva verificare la stazza massima delle navi ammissibili in laguna senza danneggiare l’ambiente e l’altro doveva suggerire la capacità di carico turistico massima per la città di Venezia. Con un incredibile disprezzo delle sue stesse decisioni, il Comune non ha mai dato il via a quegli studi. Fatti come questo contribuiscono in misura determinante al la sfiducia dei cittadini verso la politica e al cinismo generale che ne consegue.
Leggete qui l’intervento, dal titolo: “Grandi Navi, il Governo trovi una soluzione”.

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