Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
Le priorità della nuova amministrazione si manifestano sempre più chiaramente. Anziché iniziare un salutare processo di ritorno della città a una vita locale, con veri negozi di vicinato, con un (ancora possibile) ritorno dei residenti e della vita di quartiere, il nuovo sindaco non fa che lanciare segnali in senso contrario. Ora un giornale rivela che una delle sue prime ordinanze è quella che prolunga l’orario di apertura delle francamente orribili bancarelle di souvenir nei punti più belli (un tempo) della città,
permettendo loro di restare aperte ogni sera d’estate fino alle 23. Si tratta di una decisione che, accanto alle dichiarazioni e alle azioni che abbiamo riportato nei post di questi giorni, fanno presagire una forte svolta nel senso di Venezia come città-limone da spremere. Purtroppo non abbiamo registrato in questo primo mese di attività amministrativa nessuna dichiarazione che riguardasse la tutela del patrimonio artistico e paesaggistico o della qualità della vita dei residenti. Si tratta di una visione a nostro avviso miope anche dal punto di vista economico, perché rischia di ridurre la città a centro popolato solo da commessi di negozio o di bancarella: lavori rispettabilissimi, ma che se sono i soli scacciano dalla città quelli a maggiore specializzazione e valore aggiunto. Leggete qui sotto il testo del breve articolo sulla Nuova Venezia.