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Forse approfittando della relativa calma sul fronte della cronaca politica locale, ma forse spinto dalla reale urgenza di una situazione che impressiona tutti e che va peggiorando ogni giorno, il giornalista della Nuova Venezia Alberto Vitucci dedica oggi 16 luglio un’intera pagina del suo quotidiano all’invasione di bancarelle di ogni tipo che si stanno impossessando dell’intera città.

Nel suo articolo, che riproduciamo qui sotto per intero, i punti essenziali sono:
– centinaia di strutture autorizzate si sono ingrandite col tempo, triplicando le misure concesse (un
metro per uno) con il noto stratagemma delle strutture sospese estendibili;
– in molte zone (dalla stazione ai Santi Apostoli, ma anche in tutta l’area marciana) il passaggio
pedonale è diventato difficile (e, aggiungiamo noi, il paesaggio architettonico è coperto);
– le edicole non vendono quasi più giornali, ma solo brutti souvenir;
– sedie e tavolini dei plateatici sono ormai in ogni luogo;
– le vetrine mostrano sempre più spesso sempre la stessa merce: borse e oggetti da 1 euro, gelati e pizze.

Bancarelle_Vitucci1

Da tempo abbiamo seguito e denunciato su questo sito la trasformazione estetica ma anche sociale che la città sta subendo, e che rischia di diventare irreversibile (usando il tasto “Cerca” qui sopra e le parole “bancarelle” o “turisti” troverete una dovizia di immagini e commenti). Purtroppo la nuova amministrazione sembra essere incline a favorire e incrementare il fenomeno, come dimostra una recentissima ordinanza del sindaco (una delle prime da lui firmate), che proroga di un’ora (dalle 22 alle 23) l’oriario di apertura delle bancarelle, perché alcune aree sarebbero “un punto centrale del flusso turistico anche in orario serale e notturno” (ragione di più, a nostro avviso, per rimuovere quelle offese dalla vista di chi viene per godere la bellezza della città).

Leggete il testo dell’articolo sulla Nuova Venezia.

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