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Il testo della lettera di Cittadini per l’aria Onlus, sottoscritta dalla nostra Sezione, assieme a molte altre associazioni

Milano, 16 febbraio 2022

Egregio Dott. Roberto Cingolani, Ministro della Transizione Ecologica

e p.c.

Egregio Ammiraglio Nicola Carlone, Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto

Nuove tecnologie per un ambiente nuovo nei porti italiani

Egregio Signor Ministro,

i porti italiani sono ancora oggi, troppo spesso, luoghi in cui l’aria è irrespirabile.
Irrespirabile perché – troppo spesso – le navi che vi accedono hanno emissioni di particolato fine ed ultrafine, di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e black carbon che sono elevatissime, fuori legge e tossiche per l’uomo. Emissioni che derivano dall’utilizzo di carburanti che non dovrebbero essere usati nei porti e neanche in alto mare, o che vengono usati al di fuori dei limiti che la legge prescrive e/o con motori di navi vetuste e/o sulle quali si è omessa la necessaria attività di revisione per ottenere la massima riduzione delle emissioni possibile.

Un’aria irrespirabile che deriva in gran parte da una situazione alla quale si può, tuttavia, porre rimedio con una politica dei controlli che conduca ad un maggior rispetto delle norme vigenti.

E’ un fatto che quello che non si misura non esiste. E, conseguentemente, non viene sanzionato, né adeguatamente valutato per il danno che produce alla salute umana di coloro che vi sono esposti.

Eppure gli studi più recenti indicano che il particolato derivante dalle emissioni navali ha, verosimilmente, un impatto più grave sulla salute umana di quello che ha origine dal traffico urbano (vedi nota 1). Sappiamo inoltre che nelle città di porto italiane non è inusuale che almeno il 50% delle concentrazioni di NO2 provenga dalla combustione dei carburanti delle navi, determinando spesso la violazione dei limiti di legge. Limiti che, essendo notoriamente insufficienti a proteggere la salute umana, verranno, anche a seguito della recente pubblicazione delle Nuove Linee Guida dell’OMS sulla Qualità dell’Aria (vedi nota 2), presto ridotti.

Oggi l’Italia, con due condanne per violazione dei limiti del PM10 e due procedure di infrazione europee in itinere per violazione dei limiti dell’NO2 e del PM 2.5, è a un bivio.

Per essere all’altezza dei nuovi limiti europei che entreranno in vigore con la revisione delle Direttive sulla qualità dell’aria in Europa, per dare attuazione al diritto costituzionale alla salute sancito dall’art. 23 e a quello all’ambiente di cui agli artt. 9 e 41 ed essere coerenti con le politiche adottate a livello europeo del Piano d’azione Europeo Zero Pollution che prevede di ridurre del 55% al 2030 la mortalità conseguente alla cattiva qualità dell’aria è indispensabile elevare il livello delle politiche sulla qualità dell’aria.

Per questo motivo, anche nel campo delle emissioni navali, è indispensabile innalzare la capacità di controllo delle emissioni inquinanti utilizzando quelle tecnologie che già vengono adottate in paesi che, pure, sperimentano livelli di inquinamento atmosferico molto inferiori ai nostri.

A questo proposito un’azione necessaria e urgente è il rafforzamento della capacità di controllo di cui è dotato il Corpo delle Capitanerie di Porto dotandolo delle tecnologie di controllo dei fumi da remoto già in uso in molti porti europei: i droni.

Grazie al supporto dell’EMSA, l’Agenzia Europea sulla Sicurezza Marittima, i droni che rilevano da remoto le emissioni navali sono già entrati in uso in Danimarca, Belgio, Spagna, Lituania, Germania, Finlandia, Estonia e Svezia consentendo di accertare violazioni delle normative vigenti che rimarrebbero, altrimenti, inosservate.

Un utilizzo dei droni che, nel nostro paese, potenzierebbe in modo significativo la capacità di controllo, accertamento e, se del caso sanzione, delle Capitanerie contribuendo a rendere effettivo il rispetto delle norme vigenti oggi, troppo spesso e sotto gli occhi di tutti, violate nelle nostre città di porto. Inoltre, il crescente utilizzo dei droni in questo settore a livello mondiale può rappresentare un’opportunità di sviluppo tecnologico e industriale per il nostro paese.

In conclusione – nel cogliere l’occasione per ribadire la richiesta già formulata ai Suoi predecessori di istituire una pagina che renda accessibili e trasparenti i dati inerenti i controlli effettuati dalle Capitanerie sui carburanti utilizzati dalle navi ed i relativi esiti, con indicazione degli armatori – Le chiediamo di fare sì che il Suo Ministero, anche con il supporto dell’EMSA ed eventualmente nell’ambito di un progetto europeo che le nostre associazioni sarebbero liete di supportare, attivi al più presto anche nei porti italiani questa forma di controllo delle emissioni navali.

Con l’auspicio che la proposta possa essere esaminata al più presto e che ad essa il Suo Ministero possa dare un seguito, restiamo in attesa di un riscontro al riguardo.

Cordiali saluti,

Cittadini per l’aria onlus

Associazione Ambientalista Eugenio Rosmann

Ambiente Venezia

Comitato Tutela Ambientale Genova Centro Ovest

Comitato Tutela Ambientale Genova

Coordinamento Livorno Porto Pulito Hub.Mat – Olbia

Italia Nostra Sezione di Venezia

Savona Porto Elettrico

Associazione Forum Ambientalista – Civitavecchia Comitato No Grandi Navi Laguna Bene Comune

Comitato Vivibilità Cittadina Napol Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova Italia Nostra Sezione di Ancona

No Fumi Odv – Ancona We Are Here Venice

 

NOTE

1 Lepisto et. al, Connection between lung deposited surface area (LDSA) and black carbon (BC) concentrations in road traffic and harbour environments, Atmospheric Environment Volume 272, 1 March 2022, 118931

2 World Health Organization. (2021). WHO global air quality guidelines: particulate matter (PM2.5 and PM10), ozone, nitrogen dioxide, sulfur dioxide and carbon monoxide. World Health Organization https://apps.who.int/iris/handle/10665/345329

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