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Italia Nostra, associazione che partecipa al Forum Futuro Arsenale, aderisce al documento (qui sotto riprodotto) ed alla mobilitazione del Forum Futuro Arsenale per chiedere un ruolo diverso dell’Ente Biennale nella vita della città. Si chiede in particolare che Biennale renda accessibile alla cittadinanza gli spazi che il Comune di Venezia ha concesso in uso all’Ente per 30 anni. Spazi che rimangono preclusi alla popolazione sia durante il tempo dell’esposizione (salvo entrare con biglietto per vedere i padiglioni) sia durante il periodo invernale di chiusura della rassegna, durante il quale l’accesso e il passaggio sono del tutto interdetti.

La 16ª Biennale di Architettura 2018 si svolgerà all’insegna di Freespace, concetto liberatorio e di grandi speranze che diventa paradossale poiché verrà vissuto a ‘porte chiuse’, colonizzando una volta di più l’Arsenale, e depotenziando la forza del Manifesto delle curatrici. Vogliamo partire da qui: “FREESPACE può essere uno spazio di opportunità, uno spazio democratico, non programmato e libero per utilizzi non ancora definiti” (dal Manifesto Freespace 07/06/2017).

L’Arsenale di Venezia appartiene al 75%, della sua estensione su terra, al Comune di Venezia che ha concesso alla Biennale per trent’anni, a titolo gratuito, più di 5 ettari.

Al suo interno, la Biennale ha meritevolmente restaurato spazi pregiati, ma ogni anno tende a occuparne altri. Questa ‘conquista’ rende gran parte del complesso del tutto inaccessibile alla cittadinanza e blocca la circolazione interna dei veneziani anche quando nessuna attività espositiva viene svolta. Arsenale nord / Arsenale sud senza possibilità di comunicazione e, in mezzo, la parte di proprietà della Marina Militare.

 

Come un’astronave aliena, la Biennale atterra ogni anno su Venezia, mantenendo relazioni vitali solo con altri mondi, suoi simili. È stata una grande risorsa per la città, ci chiediamo se lo sia ancora. Non stimola la ricerca artistica locale e ha progressivamente svuotato gli spazi cittadini perché i proprietari preferiscono i lauti guadagni che provengono da locazioni temporanee per gli eventi artistici, piuttosto che affittarli ad artisti e artigiani residenti.

Chiediamo che la Biennale svolga un ruolo vitale per la città, favorendo la produzione artistica in città, non soltanto la sua fruizione; stimolando la collaborazione tra artisti, artigiani e ricercatori dentro l’Arsenale.

Chiediamo alla Biennale di consentire la libera circolazione nei suoi spazi, e di collaborare in modo stabile con le organizzazioni della cittadinanza attiva. Le possibilità di sviluppo del Compendio dipendono dall’accessibilità, transitabilità e fruizione delle persone.

Assieme alla Biennale possiamo rivitalizzare l’intero compendio dell’Arsenale che deve riacquistare il suo ruolo produttivo di alta qualità. Solo così tornerà ad essere attrattivo per futuri residenti, provenienti dal mondo intero. In una città viva e con una economia variegata, anche La Biennale tornerà ad essere una risorsa.

26 maggio 2018 Forum Futuro Arsenale

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