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(Immagine: Ca’ Loredan, sede del Comune assieme alla contigua Ca’ Farsetti). Una relazione della Corte dei Conti permette di rispondere a qualche interrogativo riguardo al perenne deficit del Comune di Venezia. Essa riguarda il bilancio dell’anno 2014. Nell’inevitabile complessità del documento è possibile, grazie al lavoro di sintesi della stampa, veder emergere almeno due principali cause del rosso di bilancio, e sono entrambe attribuibili a manchevolezze di sindaci e amministratori: la cattiva gestione delle entrate del Casinò e i pessimi investimenti nei “derivati”. Le leggerezze commesse sono riferibili alle amministrazioni Costa, Cacciari e Orsoni. Con i derivati il Comune ha contratto debiti che si protrarranno fino al 2037 (il Gazzettino), e che nel solo 2014 hanno portato a un passivo di oltre 6 milioni di euro (la Nuova Venezia). Quanto al Casinò, “la Casa da gioco è stata progressivamente spolpata senza che si sia cercato di mettere mano pesantemente ai costi”, causando “una crisi definita irreversibile”(la Nuova Venezia). A questo dunque dobbiamo la continua, capillare vendita di palazzi e altri beni del Comune destinati ad alberghi e a centri commerciali per il turismo, e giustificata con la necessità di portare i bilanci in pareggio. Si continua a spendere e a sprecare, nella convinzione che le uova d’oro della gallina Venezia rimedieranno a tutti gli errori. Trovate qui sotto, nell’ordine, gli articoli del Gazzettino e della Nuova Venezia.

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