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Sulla delicata faccenda delle cerniere del Mose è doveroso riportare la replica dell’Ente preposto (ex Magistrato alle Acque) e del Consorzio costruttore ai dubbi espressi dall’esperto metallurgico del Provveditorato. Si assicura che “sono in corso incontri volti a mettere a punto le procedure di controllo dei materiali”. Secondo la Nuova Venezia, tuttavia, il problema “non è niente affatto risolto”, dato che “gli stessi tecnici del Consorzio ammettono che la corrosione ha intaccato molte parti del sistema sott’acqua” e che “l’elemento femmina delle cerniere, cementato sui cassoni in fondo alla laguna, difficilmente può essere ispezionato e sostituito.” Non si può, di fronte a queste notizie, non pensare che vi erano tanti modi più economici, più rapidi e più efficaci per proteggere Venezia dalle alte maree eccezionali.

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