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(Immagine dalla Nuova Venezia). In un conciso articolo sulla Nuova Venezia, Alberto Vitucci fa il punto della situazione a proposito del futuro terminal per le grandi navi da crociera. Le soluzioni attualmente all’esame sono tre per quanto riguarda le zone proposte (Marittima, Marghera, bocche di porto), ma almeno il doppio quando si scende ai dettagli. Di queste, precisa l’articolo, solo una ha finora ottenuto una Via positiva (la Valutazione d’impatto ambientale senza la quale non si può procedere): è quella che riguarda il progetto Venice Cruise 2.0, presentato dall’ex senatore Pd De Piccoli con la società Duferco, che situerebbe il terminal alla bocca di porto tra Lido e Punta Sabbioni (ma esiste un altro progetto, presentato dai suoi autori come molto meno impattante, per la stessa località, però con ormeggi galleggianti e rimovibili: quello dei tre docenti IUAV Boato, Zitelli e Giacomini). Riportiamo qui sotto l’articolo con i suoi importanti dettagli sullo stato dei vari iter burocratici. Riportiamo anche un articolo minore in cui si rende conto delle proteste del sindaco del comune di Cavallino, decisamente contrario all’insediamento del Terminal a Punta Sabbioni, dove avrebbe, a suo dire, un forte impatto negativo su paesaggio, turismo ed economia locale. In ognuna delle zone considerate sembra che qualcuno o qualcosa voglia a tutti i costi imporre quelle ingombranti presenze a un territorio che le rifiuta. Nel migliore dei casi siamo di fronte a un calcolo economico fortemente deformato, che vorrebbe esaltare dei supposti benefici immediati senza tenere conto dei gravi danni presenti e futuri.

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