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(Immagine da vvox.it: Paolo Costa). In un’intervista con Elisio Trevisan sul Gazzettino, l’ex sindaco Paolo Costa dimostra la sua solita lucidità, precisione e competenza nel mettere il dito sui problemi della Venezia di oggi. Purtroppo le stesse qualità le non usa poi per indicare la cura. Forse perché le sue scelte o le circostanze lo hanno portato a diventare presidente del Porto e paladino delle grandi navi da crociera e dei super-container commerciali, insiste nell’indicare lo sviluppo del porto come rimedio principale per i problemi economici di Venezia. “Le cavallette sono i turisti” dice, ma intanto si dà da fare per aggiungerne un paio di milioni l’anno allo sciame invadente. “Il modello fondato sull’industria di base a Porto Marghera si è dissolto” aggiunge, ma ora propone di sostituirlo con un altro modello altrettanto e più inadatto al territorio lagunare, quello di una nuova Rotterdam che dovrebbe entrare in concorrenza con l’olandese. Forse invece il momento è giunto per disegnare uno sviluppo di Venezia come capitale della cultura, delle aziende scientifiche immateriali del futuro, di una nuova fase nel progresso dell’umana civiltà.

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