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(Immagine dalla Nuova Venezia: il sindaco Brugnaro durante una seduta del Consiglio comunale). Chiediamo un po’ di pazienza ai nostri lettori per riflettere sulle implicazioni di alcune frasi del sindaco Brugnaro, da lui pronunciate durante un’intervista con Alberto Vitucci della Nuova Venezia, in particolare riguardo alla questione del turismo. Alla domanda cruciale del giornalista, “Che cosa fa il Comune per
contenere i flussi?” Brugnaro risponde sostanzialmente: niente, anzi cerchiamo di aumentarli. Ci sembra questa l’unica interpretazione possibile delle sue parole: “Cerchiamo di dare occasioni anche al resto del territorio” (ossia di aprire al turismo anche il retroterra mestrino). Ecco infatti la lista dei “progetti che si realizzeranno”: “Il parco tematico a Tessera, il nuovo stadio e il palazzetto in terraferma, i percorsi
del gusto. Bisogna rilanciare il Lido”. Inoltre, adesso “pensiamo a rilanciare l’Agenzia dello sviluppo” (dal contesto è chiaro che si tratta di sviluppo turistico). E poi le grandi navi: “Ho proposto una soluzione che mi pareva percorribile ed efficace, il canale Tresse”.
Nessun accenno all’invasione di escursionisti spediti dalle agenzie turistiche, al proliferare di b&b, ai posti letto in continuo aumento, alle bancarelle dappertutto, a Venezia che diventa un mercatino di T shirt e di maschere fatte in Cina. Anzi, portare un po’ di quell’abbondanza anche in terraferma, da dove i visitatori scenderanno a San Marco in numero sempre crescente. E le critiche dell’Unesco? Adesso Brugnaro riconosce che “nella sostanza quello che dice l’Unesco è vero” (una grande novità e un vero voltafaccia per chi aveva contrastato quelle idee in tutti i modi). Però, dopo la frase che non si poteva non dire, ecco il diluvio di “soluzioni”, tutte direttamente contrarie alle raccomandazioni del centro Patrimoni dell’umanità.
Leggete qui sotto l’intera intervista.

Brugnaro turismo 1

 

Brugnaro turismo 2

Brugnaro turismo 3

Brugnaro turismo 4

 

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