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(Immagine: il sindaco di Milano Giuliano Pisapia). Riportiamo un articolo comparso sulla Repubblica di oggi, domenica 1 giugno. Esso contiene un’intervista con Giuliano Pisapia, il sindaco uscente di Milano (dove oggi si vota per eleggere il nuovo sindaco).  Pisapia, com’è noto e come si riferisce anche nell’articolo, ha preferito non candidarsi a un secondo mandato benche una sua rielezione fosse quasi certa.  Non si tratta da parte nostra di promuovere atteggiamenti di destra o di sinistra. Quelle parole avrebbero potuto essere pronunciate da qualsiasi pubblico amministratore, di non importa quale partito. Le riteniamo particolarmente degne di essere lette dagli abitanti di una città come Venezia, alla quale si
adatterebbero bene di fronte alle scelte che deve fare la politica locale in  questi anni. Esse disegnano quello che Pisapia presenta come un consuntivo della sua amministrazione ma che a nostro avviso (o almeno all’avviso del vostro redattore che scrive queste note) sembra un programma che ci piacerebbe sentire da uno degli eletti nella nostra città. Ne ricopiamo un breve stralcio, e riportiamo qui sotto il testo intero dell’intervista.
Lascio una città che ha innalzato la sua reputazione, in Italia e soprattutto all’estero. Una città che, persa quella industriale, era alla ricerca di una sua vocazione, una sua natura: oggi è la città della creatività e si è scoperta anche turistica. Lascio una città più bella, più verde, dal centro alle periferie; lascio 320 spazi pubblici assegnati alle associazioni, una rivoluzione nel modo d’intendere la mobilità… Una città più aperta, generosa di opportunità per tutti,  piena di eventi sportivi e culturali.

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