Riportiamo un'intervista a Lidia Fersuoch, presidente della sezione al tempo del restuaro del Fondaco…
(Immagine: il Fontego dei Tedeschi prima del “restauro”). Chi ha detto che i negozi del super lusso e delle grandi firme servano ad attirare un turismo d’élite salvando Venezia da una sempre maggiore invasione di quello di massa? Sembra che ora un punto d’incontro tra quelle due forme teoricamente opposte di turismo sia stato trovato. Ci ha pensato, con un vero colpo di genio, la Dfs, regina del super-lusso e ora affittuaria del Fontego dei Tedeschi. Le sue 65 boutiques e i sei saloni monomarca possono diventare, come a Dubai, delle ragioni sufficienti per un viaggio a Venezia o una visita anche di poche ore all’interno di un giro organizzato. Ecco come si fa: un autobus porta i viaggiatori al Tronchetto, un lancione li deposita alla Ca’ di Dio o meglio ancora alla porta d’acqua del Fontego, e la visita si compie. Meglio ancora se poi resterà il tempo per un’occhiata alla piazza San Marco, “quella vecchia, là, fuori di mano”, come il Sant’Ambrogio di Giuseppe Giusti.