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(Immagine dalla Nuova Venezia: Brugnaro all’incontro di Marghera sul Turismo). Ricordate il film “Lo squalo” di Steven Spielberg (1975)? Era stato avvistato uno squalo nelle acque di Amity, tranquilla cittadina balneare. Ma il sindaco negava, spinto dai commercianti locali. “Macché squalo, qui non ci sono squali!”. Il finale, come tutti ricordano, fu catastrofico (ma non per l’ipocrita sindaco, che avrebbe meritato di essere mangiato per primo). Qualcosa di simile sta accadendo a Venezia. La città scoppia di turismo; tutti i giornali, e i turisti stessi, lamentano che non c’è quasi più vita locale. Sui vaporetti non si sale, per le calli non si cammina. “Ci sono dieci milioni di turisti di troppo” scrive van der Borg, professore di Economia del Turismo, su una rivista specializzata. Ma per il sindaco Brugnaro sono tutte sciocchezze. Organizza a Marghera una “consultazione” sul turismo, alla presenza dell’assessore Paola Mar, da lui nominata, e di commercianti ed esercenti entusiasti. Macché eccesso di turismo, dichiara tra gli applausi. Semmai, i turisti sono troppo pochi. Devono venirne di più, e soprattutto chi viene una volta deve ritornare. “Si chiama fidelizzazione”, conclude con sfoggio di linguaggio pubblicitario. Il finale del film? Quelli della generazione del vostro redattore (siamo abbastanza oltre la cinquantina) non lo vedranno. E forse è meglio così: ci risparmieremo una tremenda amarezza.

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