skip to Main Content

I vandali che ci interessano sono quei nostri contemporanei, divenuti legione dopo l’ultima guerra, i quali, per turpe avidità di denaro, per ignoranza, volgarità d’animo o semplice bestialità, vanno riducendo in polvere le testimonianze del nostro passato

Così Antonio Cederna definiva chi sviliva il nostro patrimonio culturale, nel suo memorabile “I vandali in casa” pubblicato da Laterza nel 1956.

Lo scorso 1 ottobre, all’indomani del gesto incivile compiuto da tre studenti veneziani a uno dei leoncini di Piazza San Marco e della manifestazione organizzata dal Comitato No Grandi Navi in Canale della Giudecca, la presidente Lidia Fersuoch è stata intervista da Tomaso Borzomi de Il Gazzettino.

Dai vandali che imbrattano una scultura settecentesca a quelli che non governano il turismo, non sostengono la residenza, si ostinano a tollerare il transito delle grandi navi come elefanti in una cristalleria (la Laguna, che non sanno tutelare) in nome dei posti di lavoro (un settore insostenibile, che andrebbe saggiamente riconvertito).

Venezia è sotto assedio.

Back To Top