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Pubblichiamo le Considerazioni sulla proposta del Gruppo consigliare 5 stelle di regolamento per i Giardini Storici che il referente del Gruppo Soci di Mirano ha invitato al Comune di Mirano, riprese in questo articolo del Gazzettino di domenica 27 maggio.

 

I Giardini Storici comunali di Villa Belvedere, Villa XXV Aprile, Villa I° Maggio (Bianchini) e di Villa Tessier sono tutelati, come prevede il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, in quanto presentano interesse storico e artistico e per la loro non comune bellezza.

E’ in considerazione di questi importanti valori che il regolamento per la disciplina dell’accesso, dell’utilizzo e per la salvaguardia dei Giardini Storici comunali deve provvedere alla loro tutela e cura come richiesto da questa Associazione già nel Maggio 2017 e più volte inutilmente sollecitato.

Non si tratta infatti di regolamentare delle normali aree verdi ma beni che rappresentano un valore inestimabile dal punto di vista culturale, storico ed artistico nonché testimonianza di una cultura, di un’epoca che ha caratterizzato nei secoli scorsi il nostro territorio.

Dobbiamo ricordare che il Giardino Storico è una composizione di architettura il cui materiale è principalmente vegetale, dunque vivente e come tale deteriorabile e rinnovabile.
Il suo aspetto risulta così da un perpetuo equilibrio, nell’andamento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo ed il deperimento della natura e la volontà d’arte e l’artificio del progettista che tende a conservarne perennemente lo stato. (art.2 della carta dei Giardini Storici)
Concorrono a questo risultato sia la componente vegetale verticale (gli alberi, gli arbusti) sia quella orizzontale (i tappeti erbosi) in un corretto rapporto con gli edifici, i manufatti ed i corsi d’acqua quando presenti.

Nel caso dei Giardini di Mirano dobbiamo purtroppo constatare che quelli di Villa Tessier e di Villa I° Maggio si sono nel tempo fortemente degradati e hanno perso l’impianto progettuale originale.

Quelli di Villa Belvedere e Villa XXV Aprile hanno invece mantenuto sostanzialmente integro il disegno del progettista in tutte le loro componenti, ma anche questi Giardini rischiano in breve tempo di venire degradati, con grave danno per la comunità e le future generazioni, se non si provvede con urgenza ad avviare un piano di cura e manutenzione specifica e a regolamentare le modalità della loro frequentazione da parte dei visitatori.

Per poterne garantire infatti una corretta conservazione le attività permesse e le norme di comportamento al loro interno devono essere tali da evitare non solo il danneggiamento di ogni loro componente ma anche il rispetto del progetto storico-artistico e culturale dell’opera.
Ammettere la possibilità, come viene da più parti richiesto e previsto nella proposta di regolamento presentata dal Gruppo Consigliare dei 5 Stelle, di accedere ai tappeti erbosi calpestandoli, qualsiasi sia la ragione, la durata e la frequenza, ha come conseguenza inevitabile il loro danneggiamento degradando progressivamente ed irrimediabilmente tutto il Giardino nel suo insieme oltre a modificare lo scenario concepito dall’artista nella definizione del progetto.

Per quanto riguarda invece le attività ammissibili all’interno dei Giardini di Villa Tessier e di Villa I° Maggio, che non presentano più le caratteristiche del progetto originale e la componente vegetale si presenta degradata, le valutazioni possono essere diverse ammettendo modalità di fruizione meno vincolanti tali però da non degradarli ulteriormente.

Sulla base di queste considerazioni, Italia Nostra non può condividere il regolamento proposto dal Gruppo consigliare 5 Stelle. Questa proposta se da un lato riconosce il valore dei Giardini Storici dall’altro apre a molteplici possibilità di uso incompatibili con la loro tutela.
Verrebbero considerati come Parchi urbani trascurando il loro alto valore culturale e non garantendo la conservazione nel tempo dei valori storici ed artistici che li caratterizzano.
Omologare le due realtà, ben diverse per finalità, è un insulto alla bellezza, un bene che deve essere sentito non come un lusso ma come un diritto.

Con il progressivo degrado del nostro paesaggio e la trasformazione di molti ambienti in aree monotone ed uguali fra di loro, lo spazio è stato privato dell’armonia e del senso del luogo e cioè della bellezza.
Dobbiamo quindi difendere quei luoghi, come i Giardini Storici, dove l’armonia e la bellezza si manifestano ancora.

Rinnoviamo pertanto l’invito all’Amministrazione Comunale a provvedere alla definizione di un corretto Regolamento per la conservazione e cura di questi beni culturali e ad impegnarsi a far crescere la consapevolezza fra i cittadini dell’elevato valore storico-artistico di questo patrimonio pubblico.

Adriano Marchini
25.05.2018

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