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Pubblichiamo il testo della lettera che, a nome dei Soci di Italia Nostra – Gruppo di Mirano, il consigliere Adriano Marchini ha inviato alla Amministrazione Comunale, per chiedere maggiore attenzione ai Giardini Storici comunali.
Questo documento (qui in .pdf) riprende posizioni che sosteniamo da moltissimi anni e che sono state discusse anche nell’incontro pubblico su questo tema organizzato a Mirano lo scorso Maggio.

Il Comune di Mirano possiede Parchi Storici che rappresentano un valore inestimabile dal punto di vista culturale, storico ed urbanistico, testimonianza di una cultura, di un’epoca che ha caratterizzato nei secoli scorsi il nostro territorio.
Il Codice dei Beni Culturali prevede, all’articolo 30, che “Lo Stato, le regioni, gli altri enti pubblici territoriali … hanno l’obbligo di garantire la sicurezza e la conservazione dei beni culturali di loro appartenenza”.
I Giardini di Villa Belvedere, Villa Morosini, Villa Bianchini, Villa Tessier ed il Viale delle Rimembranze per le loro qualità sono stati sottoposti dal Ministero dei Beni Culturali a provvedimento di tutela.
L’Amministrazione Comunale che ne è proprietaria ha pertanto l’obbligo nell’interesse dei cittadini di Mirano e delle future generazioni di provvedere, con il massimo impegno e dedicando le risorse necessarie, alla conservazione e cura di questi beni pubblici che contribuiscono alla bellezza ed anche all’economia della nostra città.
Italia Nostra è intervenuta più volte per ricordare il valore di questo importante Patrimonio Storico, per denunciarne la mancanza di cura ed opponendosi ogni qualvolta sono stati proposti usi impropri.
Nel recente incontro pubblico “Meno vincoli per i parchi storici? Una proposta da respingere” che abbiamo organizzato con il contributo di un esperto della Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali sono stati evidenziati alcuni aspetti critici e carenze nella gestione dei nostri Parchi Storici.
In particolare la mancanza di una corretta conservazione si è evidenziata chiaramente nell’area del Castelletto interessata dall’intervento di restauro effettuato negli anni 90. Gli interventi che avevano ripristinato il corretto rapporto fra la vegetazione, il corso d’acqua e l’edificio sono stati vanificati dalla ricrescita incontrollata della vegetazione.
E’ stato inoltre evidenziato che il Comune di Mirano gestisce i Giardini Storici senza un regolamento specifico. Si applicano infatti l’ordinanza del Sindaco N°161 del 2000 e l’articolo 48 del Regolamento di Polizia Urbana del 1997.
Si tratta di due norme che fanno riferimento genericamente e sommariamente al verde pubblico e non prendono in considerazione la specificità dei giardini in oggetto.
Se consideriamo che le principali cause di danneggiamento e di degrado dei Giardini Storici risultano essere:
• Il considerare un giardino storico come una normale area verde.
• L’inadeguatezza delle norme di tutela/regolamenti d’uso.
• Il mancato utilizzo di professionalità e competenze specialistiche per la cura della componente vegetale e la definizione di un piano di gestione.
Appare evidente come sia necessario uno specifico regolamento che definisca in dettaglio:
• La fruizione di questi beni pubblici indicando le norme di comportamento, le modalità di accesso e le attività ammesse.
• Il costante monitoraggio dello stato di conservazione del Bene (edifici, componente vegetale e idraulica).
• La definizione, a cura di personale qualificato, di un piano di gestione che programmi nel tempo gli interventi necessari per la conservazione di tutti gli elementi caratterizzanti il Giardino Storico.
• La destinazione delle entrate economiche derivanti dall’utilizzo degli spazi delle Ville esclusivamente per concorrere alla copertura dei costi di gestione.
Chiediamo quindi alla Amministrazione Comunale che si attivi per la definizione di un Regolamento dei Giardini Storici che garantisca la loro corretta gestione come previsto dal Codice dei Beni Culturali e che provveda, con la consulenza di specialisti del settore, a monitorare lo stato di conservazione dei parchi ed a definire un piano di manutenzione.

Per i soci di Italia Nostra, Adriano Marchini

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