skip to Main Content

Anche i nomi dei luoghi hanno una storia da conoscere e tramandare, da rispettare?
Un problema minore ma indicatore della grave situazione che vive la nostra città e la sua Laguna riguarda l'(ex?) isola di Sacca Sessola.

Condividiamo il testo e la preoccupazione che Cristina Romieri, consigliere di questa sezione di Italia Nostra, ha espresso a titolo personale attraverso una lettera pubblicata su La Nuova Venezia e Il Gazzettino del 29 luglio scorso.

Sarà una piccola cosa ma denota fortemente la mancanza di conoscenza e rispetto verso Venezia e la sua identità, continuamente espropriata. Però anche i nomi hanno la loro storia.
C’è un isola della Laguna di Venezia, Sacca Sessola, realizzata artificialmente nella seconda metà dell’Ottocento con materiali di scavo: da qui il nome Sacca, che contraddistingue le analoghe isole di Sacca Fisola e Sacca San Biagio.
Sessola deriva invece dalla sua conformazione simile allo strumento tipico veneziano usato per togliere l’acqua dalle barche. Un nome quindi radicato, usato abitualmente dalla popolazione per questo luogo ricordato principalmente per l’utilizzo a sanatorio, poi chiuso alla fine degli anni Settanta.
Non si capisce quindi con quale diritto la proprietà del lussuoso albergo (il Marriott Venice Resort), insediatosi negli ultimi anni, l’abbia cambiato preferendo il più banale ma evidentemente considerato più romantico e invitante Isola delle Rose.
Non mi risulta che tale nuova denominazione, usata conseguentemente sempre più, sia stata approvata dalle apposite istituzioni (Comune e Soprintendenza).
Spiace che sia stata definita così anche dalla dirigente del Segretariato regionale MiBACT per il Veneto, architetto Codello, nella sua recente intervista a un quotidiano nazionale (pe­raltro con altre discutibili dichiarazioni sulla situazione della città).

Cristina Romieri, Venezia – Lido

 

riferimenti
Sulla storia recente dell’isola, segnaliamo il bel reportage di Paolo Rumiz per Repubblica (2011) e l’articolo sulla nuova apertura (2014) per il Sole24ore.

Back To Top