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Sul numero esatto di turisti che visitano di anno in anno Venezia esistono i dati ufficiali dell’Azienda di promozione turistica e vari altri pacchetti di dati forniti da aziende come la Venezia terminal passeggeri (per chi arriva via nave) o le società che gestiscono l’aeroporto e la stazione ferroviaria. In molti casi tuttavia risulta difficile distinguere i residenti da chi viaggia per turismo o per affari o per studio o per altre ragioni, come le visite ai parenti.

Esiste finora soltanto uno studio che possa chiamarsi scientifico e relativamente indipendente. E’ stato pubblicato nel 2009 e riguarda i flussi turistici del 2007, due anni prima. Parliamo di indipendenza “relativa” perché il committente dello studio è stato il Comune di Venezia (interessato a dimostrare che l’attuale quantità di turismo è “sostenibile”) e gli esecutori sono stati i ricercatori della società Coses, di proprietà del Comune stesso – quindi sostanzialmente dipendenti comunali.  Ciò non significa che i dati non siano affidabili; ma è lecito chiedersi se nei casi di ambiguità o di induzione indiretta (come per esempio nella valutazione del “nero” o non dichiarato, per il quale non ci possono essere dati ufficiali) non sia stata eseguita una scelta che poteva essere gradita al committente (gli stessi autori dello studio dichiarano che dati approssimativi per eccesso potrebbero scatenare “reazioni sociali allarmate”).

Riferiremo subito i dati di quello studio. Prima però sembra opportuno considerare un altro lavoro, opera di professori universitari di Economia del turismo, che cercava di fissare delle cifre riguardanti il numero di turisti che una città come Venezia poteva sostenere con i servizi di cui disponeva (ristoranti, alberghi, trasporti e altri) e senza caricare musei, strade e monumenti di un peso turistico eccessivo. Lo studio è interessante perché uno dei suoi autori è stato il professor Paolo Costa, poi sindaco di Venezia e oggi (2012) presidente dell’Autorità portuale che gestisce tra le altre cose il traffico delle navi da crociera (l’altro autore è il professor Jan van der Borg, oggi professore di Economia del turismo). Lo studio, che è del 1988, è particolarmente ambizioso perché intende  anche offrire agli amministratori di località turistiche di tutto il mondo  un modello di metodo per calcolare il massimo di turisti sostenibile da una località (il titolo era: “Un modello lineare per la programmazione del turismo. Sulla capacità massima di accoglienza del Centro Storico di Venezia”).  Intendeva insomma identificare e utilizzare dei parametri validi non solo per Venezia ma capaci di fornire un modello universale. La validità dei risultati è stata recentemente ribadita (a distanza di 23 anni) dal professor van der Borg in un articolo su una rivista di settore.

La conclusione dello studio fu che la capacità massima di Venezia era la seguente:

20.750 turisti al giorno,

ossia, su base annua

7.573.750 turisti all’anno.

(Lo studio non è disponibile online. Su trova sulla rivista “Coses Informazioni”, n. 32-33, 1988, pp. 21-26).

Veniamo ora al rapporto del 2009. Esaminando i dati forniti dalle “porte d’accesso”  (aeroporti di Venezia e Treviso, parcheggi di autobus turistici, stazione ferroviaria, terminal dei passeggeri portuali, parcheggi in città, linee di trasporto pubblico da Lido e altre zone limitrofe) gli autori sono arrivati a un numero che da allora è stato citato innumerevoli volte su tutti i media e che è il seguente, comprensivo di turisti pernottanti in città e di “escursionisti” che restano solo poche ore:

Dato giornaliero medio:

59.189 al giorno

Dato annuale

21,6 milioni l’anno

(citiamo da p. 23 dello studio: Coses, Turismo sostenibile a Venezia, rapporto 141,0, marzo 2009). Di questi, 17.515 erano “pernottanti”, gli altri 41.674 erano “escursionisti”, ossia si fermavano solo poche ore. Lo studio, redatto nel 2008 e pubblicato nel marzo 2009, si riferiva al numero di turisti presunti nell’anno 2007.

Si tratta ora di aggiornare quelle cifre al 2011, anno da poco trascorso.

Anzitutto, occorre precisare che a nostro avviso il dato era approssimativo per difetto. Infatti non teneva conto del “nero”, molto pesante, e in alcuni casi è stato ottenuto estrapolando da dati non recenti e utilizzando coefficienti molto bassi. L’autore di queste righe ne ha dato conto in un libretto pubblicato nel 2011 (Paolo Lanapoppi, Caro turista, Corte del Fontego 2011), nel quale calcola in 25 milioni il numero realistico di turisti reali per l’anno 2007. Valutando ora in un 5 % annuo l’incremento medio degli anni successivi (valutazione molto prudente, se si considera che l’aumento ufficiale nel 2011 rispetto al 2010 è stato del 12 – 13 %), si ottiene la stima più affidabile per l’anno 2011:

Dato reale per il 2011:

83.000 circa al giorno

Ossia annualmente

30,38 milioni l’anno.

Siamo, come si vede, molto lontani dai 7,5 milioni giudicati il massimo sostenibile da Paolo Costa e Jan van der Borg nel 1988. Non è quindi sorprendente che gli esperti di National Geographic abbiano giudicato Venezia tra i siti Unesco peggio gestiti, relegandola al 90.mo posto tra 94 siti esaminati.

Valutando in 27.000 i posti letto disponibili in città, e immaginandoli occupati al 100 %, si ottiene un numero di “escursionisti” pari a 56.000. Sono persone che si riversano tutte sui percorsi turistici principali, attorno a piazza San Marco, rendendone il godimento impossibile sia ai veneziani residenti sia agli altri visitatori, fino alle ore della tarda serata o del primissimo mattino, quando la città può brevemente riacquistare una parte della sua antica atmosfera.

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