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Venezia… senza Venezia!
Doppia figuraccia dell’UNESCO, che istituisce un nuovo sito veneziano senza Venezia.
Complimenti!
Il Presidente nazionale di Italia Nostra, Oreste Rutigliano, aveva inviato una lettera al Segretario Generale del MiBACT il 27 giugno scorso per chiedere un allargamento della candidatura del sito culturale seriale transnazionale “Le opere di difesa veneziane tra XV e XVII secolo”, comprendente la rete di fortificazioni e di manufatti militari costruita dalla Repubblica di Venezia nel Mediterraneo.
Dalla candidatura erano (e sono) escluse Grecia, Cipro, Albania e Venezia stessa.
Si capisce bene che una candidatura denominata “Opere di difesa veneziane” che non porti al suo interno il simbolo del potere navale della Repubblica di San Marco (l’Arsenale) e il simbolo del suo potere militare (il Forte di Sant’Andrea) appare se non ridicola, quanto meno esile.
Nessun cenno di riscontro alla nostra lettera.
E la candidatura è andata avanti così, acefala e monca.
Con grande soddisfazione del MiBACT che avrà un problema in meno e degli speculatori che con le fortificazioni veneziane di Venezia faranno affari, alberghi con “piscine a sfioro lato Laguna”.
Ieri Lidia Fersuoch, Presidente di questa Sezione, per conto di Italia Nostra ha commentato e condannato la nomina in una nuova lettera, ripresa dalla stampa odierna (vedi articolo di Vera Mantengoli per La Nuova Venezia).

Assieme ai peana e alle grida di giubilo per i nuovi siti UNESCO italiani forse c’è bisogno di far sentire la voce di chi vede nelle due decisioni UNESCO che concernono Venezia una sconfitta della tutela del patrimonio culturale (e del buon senso).

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