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(Immagine dalla Nuova Venezia). La campagna per il “decoro” della città in corso da alcuni giorni sui giornali locali sta facendo emergere delle curiose contraddizioni. Da una parte molti media esagerano fortemente la presenza dei fenomeni di “inciviltà”, pubblicando paginoni su episodi singoli e rari, come quello di qualcuno che si è tuffato in un canale o addirittura di una signora (evidentemente in stato confusionale) che ha fatto i suoi bisogni sulla riva del Bacino davanti al Danieli. Dall’altra le amministrazioni non perdono l’occasione per annunciare nuovi, urgenti e pesanti provvedimenti, che sanno già di non poter mettere in atto a causa della mancanza di personale addetto ai controlli. Il fatto è che questo turismo va benissimo alla presente amministrazione, evidentemente eletta da chi ne trae redditi abbondanti sulle spalle dei residenti di oggi e di domani. Non si spiega altrimenti il fatto che non ci sia nessun provvedimento concreto per la gestione dei flussi di turisti pendolari ed extra-alberghieri, nessun provvedimento per la limitazione dei plateatici che si stanno espandendo come mai era accaduto, nulla per regolare il caotico afflusso di lancioni e pontili alla Ca’ di Dio, nulla per mettere fine al fenomeno degli “intrometttori” abusivi e non (fenomeno, questo sì, indecoroso e vergognoso come può constatare chiunque arrivi in macchina ai parcheggi del Tronchetto).
Che cosa viene in mente invece al nostro sindaco per proteggere il “decoro” della città? Un’ordinanza che proibirebbe di portare a mano una bicicletta per le strade di Venezia. Colpendo così proprio quella frazione di visitatori che più di ogni altra si dimostra amante dell’ambiente e che di certo non è quella che commette gli atti “indecorosi” tanto biasimati. Che male fanno delle biciclette portate a mano? Sembra che anzi, non facciano che sottolineare la peculiarità di Venezia come città unica al mondo.
La cosa non sfugge ai veneziani accorti. Riportiamo allora l’intelligente lettera di un appassionato ciclista (comparsa sulla Nuova Venezia di oggi 22 agosto) e l’articolo, competente e ragionato, di Alberto Vitucci sullo stesso giornale: “Le regole,” scrive Vitucci, “ci sono”, e le elenca nell’articolo. Quello che è veramente grave, continua, è “la trasformazione della città e l’ampliamento smisurato dei plateatici e dell’occupazione di suolo pubblico,le attività ambulanti e le merci non più opera dell’artigianato tradizionale ma paccottiglia made in China e venduta a un euro”. A quando, sindaco Brugnaro e assessore Mar, a quando una serie di ordinanze contro quei fenomeni al posto delle invettive vocali contro i turisti con la bicicletta a mano?
Leggete cliccando qui l’articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera a proposito del “Degrado a Venezia”.

Lettera ciclista

Decoro Vitucci

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