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(Immagine da insideairbnb.com/venice: bed & breakfast a Venezia nel 2015). Continua inesorabile la trasformazione di Venezia da città abitata in complesso alberghiero. In una paginone centrale della Nuova Venezia di oggi 9 agosto, Enrico Tantucci riferisce il nuovo dato: in un anno Venezia ha perso altri mille abitanti, per cui a settembre saremo sotto i 55 mila.
Causa principale è ora la trasformazione degli appartamenti liberi in strutture extra-alberghiere. Nessuno affitta più ai residenti, perché non conviene. L’articolo riferisce che oltre un terzo degli appartamenti di residenti del centro storico sono oggi abitati da “famiglie” composte da una sola persona, di solito un anziano/a. Via via che il o la residente lascia questo mondo, la casa diventa un b&b. Le conseguenze a nostro avviso sono:
– venir meno dei negozi di vicinato, salvo quelli di generi alimentari (e anche quelli solo in alcuni periodi dell’anno);
– venir meno delle attività che contraddistinguono una vita locale e relative tradizioni: voga alla veneta, luoghi di ritrovo, artigianato locale;
-eccesso di turisti nelle strade e nei mezzi pubblici durante l’alta stagione, vuotezza spettrale nei periodi “morti”, con lunghe sfilate di finestre chiuse nelle case non affittate.
L’articolo di Tantucci che riportiamo qui sotto è corredato da un utile riquadro sulla popolazione di Venezia dal 1871 a oggi e accompagnato da un’intervista con Marino Folin, ex rettore della IUAV, che constata la “impossibilità di trovare un alloggio a prezzi accessibili”, situazione da lui ritenuta ormai irreparabile, dato che per porvi rimedio “servirebbe una forte politica di disincentivazione di questo tipo di destinazioni turistiche da parte del Comune, ma dubito abbia la forza di attuarla”. E’ una politica che anche da questo sito abbiamo più volte proposto e che forse si dovrebbe almeno provare a discutere in pubblico.

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Residenti Folin titolo

 

Residenti Folin testo

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