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(Immagine: raffinerie in azione a Marghera). Ecco un articolo della Nuova Venezia di oggi 1 maggio 2016 nel quale Alberto Vitucci fa il punto sullo stato di avanzamento del progetto (da noi fortemente criticato) dell’Autorità portuale di costruire un grande porto d’alto mare (“offshore”) fuori della laguna, distribuendo da esso i container a Fusina e (aggiunta recente) ad altri porti vicini. Nell’articolo viene citata anche l’opinione di un ex capo dei piloti del porto, Ferruccio Falconi, secondo il quale “non ha alcun senso mandare le navi in mare aperto e poi caricare i container per farli arrivare a Marghera”. Di nostro aggiungiamo che sia Marghera sia la gronda lagunare circostante (già abbastanza sfruttate e danneggiate dal centro industriale oggi dismesso) meritano un destino migliore, che potrebbero avere se il nostro paese riuscisse a esprimere dei personaggi capaci di pensare in grande e di guardare lontano, come sta avvenendo nei paesi più avanzati del mondo. Una nuova Silicon Valley, un centro avanzato di alte tecnologie, un incubatore di promettenti aziende del futuro.. non vi è limite a quello che potrebbe essere il destino di Marghera, luogo situato benissimo e ai margini di una laguna tra le più attraenti del mondo.

Porto offshore si fa il punto

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