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Il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, ha scritto una lettera ai tre ministri interessati perché sia respinto il progetto di portare le navi da crociera in Marittima attraverso il lungo giro da Malamocco per Marghera e i canali Tresse Est (da scavare) e Vittorio Emanuele (da ingrandire fortemente). Rimandiamo ai nostri post precedenti per una descrizione dettagliata di quel percorso di 22 chilometri ora proposto dal sindaco Brugnaro in accordo con il presidente dell’Autorità portuale, Paolo Costa. L’intervento di Zanda è molto importante e si può sperare che risulti decisivo nei prossimi giorni. In esso viene anche esplicitamente menzionata come ottimale la soluzione di creare un porto al Cavallino, sostenuta dal senatore Felice Casson la cui influenza è probabilmente all’origine della lettera di Zanda (Brugnaro aveva già implicitamente risposto che la soluzione di Casson era stata bocciata dai “cittadini” quando hanno eletto lui come sindaco). Zanda conosce bene Venezia ed è qui di casa avendo per molti anni ricoperto la carica di Presidente del Consorzio Venezia Nuova (1986-1995). La sua lettera si conclude con queste parole: “La soluzione definitiva non può che essere quella di un terminale di attracco delle grandi navi fuori della laguna”. Una soluzione, come abbiamo più volte sostenuto, che è soltanto l’accettazione di un male minore, dato che l’ottimo per la città sarebbe che le navi incompatibili con la laguna e con la capacità di carico turistico di Venezia venissero ormeggiate in altri porti disposti ad accettarle, anche nell’alto Adriatico come Trieste. Leggete qui sotto l’articolo sulla Nuova Venezia (per leggere meglio il testo, ingrandire l’immagine con un doppio clic o premendo Ctrl +).

Zanda su navi

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