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La nuova Venezia riferisce una dichiarazione del sindaco Brugnaro a proposito della presentazione, avvenuta pochi giorni or sono, del nuovo albergo di Elio Dazzo all’inizio del Canal Grande, albergo la cui comparsa aveva sollevato un’ondata di proteste sui media e sull’internet. “Come sindaco” avrebbe detto, “mi astengo dal giudizio,ma come cittadino sono sempre curioso delle cose nuove”  ha aggiunto: “Mi sembra che il bianco sposi il vicino ponte di Calatrava; ma, ripeto, l’opera va capita e per il gusto bisogna dargli tempo”. Insomma Brugnaro, che ha una laurea in architettura, ha almeno il buon gusto di non lanciarsi con parole sprezzanti contro chi sta fortemente protestando per l’incongrua presenza. Intanto i media annunciano che anche la sottosegretaria ai Beni culturali (Ilaria Borletti Buitoni) ha chiesto di vedere le carte con cui l’allora Soprintendente Renata Codello aveva autorizzato il progetto.

Il sindaco Brugnaro e il cubo di Dazzo

Questo articolo ha un commento

  1. Quell’albergo è un obbrobrio che va eliminato da Venezia, smascherando nel contempo le connivenze che lo hanno permesso. Dovete creare un Comitato che combatta per il suo abbattimento ed io ne sarò tra i primi sottoscrittori attivi.

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